“Il Presidente crede che sia un diritto della donna, che il corpo sia della donna e che abortire sia una sua scelta (…). So che lei non ha mai dovuto affrontare queste scelte. Lei non è mai stato incinto. Ma per le donne là fuori che devono fare questa scelta è una cosa incredibilmente difficile”.
Jen Psaki, portavoce della Casa Bianca, in risposta a Owen Jensen, giornalista della tv cattolica Ewtn.
Se il tuo corpo si appresta ad affrontare una gravidanza indesiderata, sai bene che la scelta non dipende da te, ma dipende da un se.
Perché se abiti in Italia, puoi fare affidamento sulla legge 194, che ti consente di abortire in sicurezza in una struttura pubblica. Ma se incappi in un ginecologo obiettore di coscienza, e una relazione del Ministero della Salute ci dice che hai il 69% di probabilità, avrai un’oggettiva limitazione e il tuo diritto inizierà ad assomigliare sempre più a un privilegio. Soprattutto se vivi in Molise, dove la percentuale sale fino al 92,3%.
Certo, se sei in Texas ti va peggio: hai tempo solo fino alla sesta settimana per capire la differenza tra un ritardo e una gravidanza (un periodo nel quale è praticamente impossibile riscontrare malformazioni nell’embrione), dopodiché non solo l’interruzione diventa illegale in qualsiasi caso, violenza sessuale o incesto inclusi, ma non potresti più fidarti di nessuno se decidessi comunque di abortire. È stata infatti promessa una ricompensa di 10 mila dollari a chiunque denunci te e le persone coinvolte nella tua scelta (dal personale sanitario a chi ti accompagna o assiste). Dovresti ben guardarti persino dal confidarti con un funzionario religioso, perché il premio vale anche per chi infrange il segreto confessionale.
E se abiti a San Marino?
Dipende tutto da oggi, domenica 26 settembre 2021. In questa data storica lə cittadinə sono chiamatə per la prima volta a rispondere a questa domanda:
“Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la 12a settimana di gestazione, e anche successivamente se vi sia il pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?”
La legge vigente, infatti, dichiara l’aborto illegale senza eccezioni, anche nel caso in cui la persona gestante sia in pericolo di vita o se la gravidanza è conseguenza di uno stupro.
Se una norma risalente al 1865 viene finalmente messa in discussione è merito dell’Unione Donne Sammarinesi (vedo il tuo stupore mentre scopri che no, non è stato un gruppo di uomini ad avanzare questa richiesta).
“Il referendum è stata l’estrema ratio; prima abbiamo usato altri strumenti legislativi possibili a San Marino, come le proposte di iniziativa popolare o le Istanze d’Arengo, strumenti di democrazia diretta volti a spingere il Governo a legiferare su determinate questioni. – Mi dice al telefono Maria Elena D’Amelio, membro direttivo UDS – Il problema è che sono tutti sempre stati bloccati dal Governo e fatti cadere nell’oblio, senza darci spiegazioni. Così il referendum era l’unico strumento rimasto, una macchina complessa ma che finalmente lascia la parola alle cittadine e ai cittadini.”
Provo a fare una domanda, di cui temo di conoscere già la risposta: quali sono stati i principali impedimenti a una legittimazione dell’interruzione di gravidanza?
“Siamo un Paese fortemente influenzato dalla religione cattolica – eccallà – anche se ovviamente non tutte le persone cattoliche sono contrarie al referendum, anzi, c’è una frangia moderata che è nostra supporter. E poi c’è la Democrazia Cristiana, uno dei partiti forti qui, che si è sempre opposta. In questo referendum è stato l’unico partito che si è espresso in maniera contraria, mentre gli altri hanno lasciato libertà di coscienza al proprio corpo elettorale”.
Faccio un’altra domanda di cui temo di conoscere già la riposta: com’è la composizione del Governo? “In stragrande maggioranza, uomini”.
Nessuna previsione sul risultato per ora, ma il percepito è di un forte sostegno da parte della popolazione e anche da oltre confine.
Il 28 settembre è la Giornata Internazionale dell’Aborto Sicuro, ma a San Marino potrebbe cadere con 48 ore di anticipo. Per noi non ci sono se, ma solo un bel sì.

PER SAPERNE DI PIÙ
L’Unione delle Donne Sammarinesi è un movimento apartitico formatosi negli anni ’70 per combattere determinate battaglie, come il diritto a non perdere la cittadinanza anche nel caso in cui una donna sposava un cittadino non sammarinese. Una penalità che non toccava agli uomini di San Marino che si sposavano con forestiere (la legge è stata cambiata nel 1984). L’UDS, dopo aver ottenuto un abbassamento della Tampon Tax (in questo l’Italia ancora svetta col suo 22% di IVA sugli assorbenti), si sta occupando ora di vari progetti, che spaziano dal sostegno alle donne afghane a strumenti di aiuto per le madri lavoratrici, fino a campagne contro le molestie sessuali. Puoi seguire il loro operato sul sito o sulle pagine Facebook e Instagram.
Articolo di Flavia Brevi, immagine di Marina Ravizza.